venerdì 28 maggio 2010

In Italia la gente si ammazza per i propri diritti economici


Nel gennaio del '69 Jan Palach, uno studente di filosofia 21enne, si uccideva dandosi fuoco davanti a una folla esterefatta per comunicare con tutta la forza della disperazione la sua irriducibile integrità di fronte all'inumanità della dittatura sovietica. Come altri prima e dopo di lui è diventato un simbolo potente dell'immaginario democratico - e dei mezzi di propaganda occidentale - che hanno favorito la caduta del muro, incarnando l'ideale di libertà e di lotta senza condizioni per i propri diritti civili e politici, quei diritti che - si sosteneva a ragione - venivano spietatamente soppressi nei paesi del blocco.

Vent'anni dopo il crollo del muro, mentre si susseguono le operazioni di restyling sulle facciate democratiche dei nostri bei paesi, occidentali e progressisti, Mariarca Terracciano, un'infermiera italiana in un ospedale di Napoli, decide di salassarsi 150 ml di sangue al giorno in segno di protesta per il mancato pagamento dello stipendio, in ritardo da mesi. Mette il video della protesta su Youtube per dare spiegazione del suo gesto disperato e ottenere visibilità.


Ora, questa donna, moglie e madre di due bambini, dopo 15 giorni di continui salassi è morta e solo allora i media hanno gridato allo scandalo, ma non quello che una persona nel pieno delle sue facoltà mentali potrebbe aspettarsi: "protesta shock" titolano i principali giornali del paese, lo scandalo è l'autolesionistica modalità di protesta, l'ipocrisia del video postato su youtube, il macabro esibizionismo, e così via. Come al solito, si guarda al dito e non alla luna.

Le autorità competenti, l'Asl della provincia di Napoli, il Ministero tacciono, i politici del circondario non si fanno vedere, neanche a parlarne. Questa non è una questione politica, giusto? Una donna si è letteralmente svenata perché da mesi le negano l'unica fonte di sostentamento con cui mandare avanti la famiglia, con un coraggiosissimo gesto di folle disperazione grida al mondo la necessità del suo diritto a percepire lo stipendio per le prestazioni fornite, ma nulla, nessuno sente la benché minima responsabilità per quanto successo.

Il paragone col gesto di Jan Palach mi sembra più che appropriato, anche se spero non trovi altrettanti emuli. Che razza di paese è diventato l'Italia? Un paese in cui la democrazia è sinonimo del televoto per il programma preferito in tv, un paese in cui i giovani non hanno prospettive e sono nuovamente costretti ad emigrare, un paese in cui i diritti economici e sociali degli individui, sacri ed inviolabili al pari di quelli politici e sociali che venivano tanto sbandierati ai tempi dell'URSS, sono sistematicamente calpestati sulla pelle della generazione dei precari, dei lavoratori sovra-qualificati e sotto pagati, degli operai che sono finiti perché la nostra è una società che non produce più nulla, dei pensionati alla fame, dei lavoratori a progetto, delle vittime del mercato libero degli affitti che erode la metà di un già misero salario.

Oggi la gente in Italia soffre e arriva ad uccidersi in nome dei propri diritti economici, né più né meno di come in altri parti del mondo, sotto regimi più o meno spietati, centinaia di uomini e donne si sono immolati in nome delle libertà politiche. La povertà indotta nel ceto medio italiano dalle scelte sconsiderate della politica e da un clientelismo mai debellato è a tutti gli effetti la più grave violazione dei diritti umani degli italiani negli ultimi 50 anni ed è ora di agire.

Ciao Mariarca.

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